PROGETTO EUROPEO “SAVE” PER I BAMBINI VITTIME DI VIOLENZA

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L’ emergenza pandemica da Covid-19 ha costretto molti Paesi a imporre un blocco e ad adottare misure drastiche per chiudere scuole e luoghi di lavoro. Il team SAVE (Support and treatment of traumatized children After ViolencE) – che coinvolge l’Ospedale Sant Joan De Déu di (Barcellona, Spagna), la Fondazione Fatebenefratelli per la Ricerca e la Formazione Sanitaria e Sociale (Roma), il Barmherzige Brüder gemeinnützige Krankenhaus GmbH (Regensburg, Germania) e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Roma) – ha reagito a questa situazione portando avanti l’impegno nei confronti dei bambini vulnerabili e delle loro famiglie. L’approccio in rete con le autorità pubbliche locali ha consentito di mantenere una comunità connessa per continuare a raggiungere i contesti familiari più “fragili”. Ora siamo finalmente pronti per ripartire in presenza tanto che la Fondazione Fatebenefratelli ha organizzato – lo scorso 16 luglio – un corso di formazione accreditato dal titolo “La violenza intrafamiliare: aspet- ti clinici, giuridici, sociali”, rivolto a 30 operatori di discipline mediche, nello specifico: medico chirurgo, neu- ropsichiatra infantile, pediatra, psi- chiatra, psicoterapeuta, psicologo, assistente sanitario e logopedista. Gli interventi previsti hanno riassunto quanto condiviso dai partners del progetto durante il corso di formazione tenutosi a Roma nel dicembre 2019 e ha avuto come obiettivo quello di migliorare le capacità di identificare correttamente i bambini testimoni o vittime di violenza ed essere in grado di adottare un approccio adeguato. In particolare, le psicologhe e le assistenti sociali del Centro anti-violenza Assistenza Persone Esposte (Centro APE – Fondazione Fatebenefratelli) hanno affrontato il tema delle alterazioni psicologiche dovute a maltrattamento, e descritto il modello con cui accolgono, sostengono e prendono in carico le persone che si rivolgono al Centro perché vittime di violenza; inoltre hanno anche presentato il quadro giuridico nazionale ed europeo con l’obiettivo di informare gli operatori sanitari su come denunciare i crimini. Le neuropsichiatre e psicologhe dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma hanno invece approfondito il tema della rilevazione della violenza, degli effetti biologici dei traumi, degli indicatori emotivi e comportamentali, dei fattori di rischio familiare, della diagnosi differenziale tra deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD), dell’importanza del trattamento familiare e delle terapie di gruppo. Questo tipo di incontri mira anche a rafforzare la cooperazione tra i centri sanitari e le autorità per garantire la segnalazione e un intervento efficace non appena viene rilevata la violenza domestica. Il progetto andrà avanti con l’elaborazione, da parte degli ospedali partecipanti, di un protocollo con le autorità locali di riferimento per favorire la denuncia delle violenze e facilitare un intervento sempre più tempestivo dell’autorità giudiziaria nei propri Paesi. Il progetto si concluderà a marzo 2022.

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